Ebbene sì, avete letto correttamente, un pezzettino di Aretè sarà presente anche presso la Valle della Biodiversità di Astino.
Un museo all’aperto ricco di tesori preziosi, dove è possibile studiare le collezioni botaniche che raccontano il rapporto tra Piante e Uomo. Uno spazio di esperienze ed educazione alla sostenibilità che contribuisce a studiare il legame tra l’uomo e la natura (e agricoltura) tenendo in considerazione il territorio in cui ci si trova.
Con il tempo avete imparato a conoscerci e sapete che la nostra cooperativa non è solo sinonimo di frutta e verdura, ma anche di natura, verde, piante, fiori, educazione e nuove possibilità. Quando il Comune di Bergamo ha aperto il bando per la gestione e la manutenzione delle collezioni viventi coltivate ad Astino, non ci siamo potuti tirare indietro. La sfida era troppo stimolante e coinvolgente.
Qualsiasi bergamasco conosce questo luogo, eppure, ogni qualvolta si visiti regala emozioni miste a profumi.
Un logo magico, Astino, che coniuga natura e cultura, botanica e storia.
Il lavoro che ci attende alla sezione dell’orto botanico è in parte diverso da quello che svolgiamo normalmente in cooperativa. Se qui infatti siamo soliti piantare, curare e raccogliere per poter fornire il nostro negozio e il magazzino, ad Astino i compiti sono differenti.
L’obiettivo con cui entriamo in azione è quello, in collaborazione costante con la Direzione dell’Orto, di garantire la coltivazione a fini museali di tutte le collezioni presenti. L’area in questione è infatti ricca di specie e noi dovremo garantire la coltivazione di non meno di 1.200 varietà orticole appartenenti non meno di 150 specie differenti.
Di quali specie si tratta? Saranno sicuramente obbligatorie le 10 famiglie più rappresentative: solanaceae, apiaceae, fabaceae, brassicaceae, amaryllidaceae, asteraceae, chenopodiaceae, poaceae, cucurbitaceae, lamiaceae.
Il nostro lavoro spazierà dal reperire i semi necessari per la propagazione delle piante da mettere a dimora al predisporre per ogni pianta una cartellinatura botanica senza mai venire meno alla nostra principale mission, ossia quella del reinserimento lavorativo.
Ma sapete quanti alberi da frutto ci sono nella Valle della Biodiversità?
C’è una collezione composta da oltre 200 esemplari! Tantissimi!
Le forme di allevamento sono differenti, a forma libera, a cordone, a ventaglio, a spalliera. Tutti questi fruttiferi richiedono una cura e una manutenzione costante (bagnatura, pacciamatura, controllo dei parassiti e delle patologie) oltre che interventi periodi di potatura secondo le caratteristiche delle varietà. Sarà bellissimo prendercene cura!
Occupandocene personalmente, d’ora in poi, anche gli spazi dell’orto botanico diventeranno luoghi di condivisione e di crescita per tutti noi. E, quando deciderete di passare per questo museo a cielo aperto, saprete che potrete trovarci lì.
Passate a salutarci, ci farà molto piacere!