Campi in primavera

Nei nostri campi seguiamo la rotazione delle colture, una tecnica agronomica fondamentale per non depauperare le preziose risorse del suolo. Ogni specie, infatti, produce effetti diversi sulla qualità del terreno. Le piante più esigenti in termini di nutrienti seguono la concimazione (che avviene a cadenza annuale). Dopo di esse vengono specie più frugali in grado di svilupparsi con le risorse residue. Infine viene seminata una coltura miglioratrice, capace di arricchire il substrato di nutrienti e di migliorarne la struttura e il livello di sostanza organica.

Primavera 2023

La primavera parte con lo scalogno, una bulbosa affine alla cipolla. La sua piantumazione è avvenuta in febbraio dopo la raccolta dei cavoli.

Secondo le logiche della rotazione, che ormai state imparando a conoscere, questa scelta segue una ragione ben precisa. La fertilizzazione con il letame è avvenuta ad agosto e il cavolo è un gran consumatore di nutrienti.

Dopo di lui il terreno ha solo una piccola frazione della concimazione originaria e per questo è necessario scegliere una specie in grado di crescere bene anche con risorse limitate.

Lo scalogno fa proprio al caso nostro. Una specie frugale dotata di un bulbo che ha già accumulato molte riserve utili a svilupparsi adeguatamente durante la primavera.

Con l’arrivo delle piogge primaverili è anche tempo per i carciofi ed il prezzemolo, che approfittano di questa alternanza di sole e di pioggia per crescere rigogliosi.

Scopri il contesto del progetto I-Gricolture.

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