Campi primaverili
Nei nostri campi seguiamo la rotazione delle colture, una tecnica agronomica fondamentale per non depauperare le preziose risorse del suolo. Ogni specie, infatti, produce effetti diversi sulla qualità del terreno. Le piante più esigenti in termini di nutrienti seguono la concimazione (che avviene a cadenza annuale). Dopo di esse vengono specie più frugali in grado di svilupparsi con le risorse residue. Infine viene seminata una coltura miglioratrice, capace di arricchire il substrato di nutrienti e di migliorarne la struttura e il livello di sostanza organica.
La stagione primaverile 2023-2024
Bulbi, bulbi e bulbi. Con un po’ di immaginazione potete pensare di essere in una campagna olandese, ammirando le loro distese colorate tra i mulini a vento.
Il tulipano, per esempio, pur essendo una specie che proviene dalle zone aride del Mediterraneo orientale, ha trovato in Olanda la propria fortuna. Fu anche protagonista di quella che viene ricordata come la prima bolla finanziaria di sempre, quando nel ‘600 i prezzi dei suoi bulbi salirono fino a cifre folli prima di crollare rovinosamente.
Oggi a noi basta soltanto ammirarli per la loro bellezza e per le delicate fragranze così primaverili.
In questo campo usiamo le bulbose (tulipani e narcisi e iris), in un periodo intermedio della rotazione colturale. Vengono, infatti, dopo il finocchio che è una specie molto esigente in termini di nutrienti e che è stata per questo piantata in settembre dopo la concimazione.
Dopo di lui il terreno si trova con un carico di nutrienti residuale. Tuttavia i nostri bulbi sono in grado di svilupparsi con successo anche in queste condizioni di “ristrettezza”.
Questo anche perché buona parte delle riserve necessarie alla loro crescita è già contenuta nel bulbo stesso.