Eravamo tantissimi sabato nella nostra bella cooperativa: eravamo 200 persone che si sono ritrovate per festeggiare la campagna e l’agricoltura.
Finalmente siamo partiti ufficialmente con il progetto “Finchè c’è orto c’è speranza”. Un progetto che, come ha spiegato il nostro presidente, vuole riportare tutti noi, grandi e piccoli, a toccare con mano la campagna e tutti gli elementi da cui è composta.
In un’epoca in cui facciamo fatica a trovare il tempo per fare tutto, l’orto sociale darà la possibilità a tutti di rallentare e di scoprire che oltre alla velocità e all’apparenza c’è altro: c’è il piacere della lentezza, la passione e la partecipazione che un progetto come questo possono dare.
L’orto infatti, non è solo uno “strumento” per avere dei frutti; rappresenta invece un importante mezzo per ritrovare le proprie radici e partecipare ad un percorso più ampio rispettando la natura, le sue stagioni e i suoi tempi che non dipendono da noi.
Vogliamo ringraziare tutti gli attori che hanno reso possibile questo nostro progetto che ci permetterà di essere ancora più partecipi nella vita delle tante persone che da ora in poi utilizzeranno questo orto.
Ringraziamo la Fondazione della Comunità Bergamasca che ha contribuito economicamente alla realizzazione dell’orto, Fondazione UBI-BPB e la Cooperativa della Comunità per il cofinanziamento.
Grazie ai nostri partner: Amici di Aretè e Slow Food Bergamo.
Il nostro grazie va poi alle scuole di Comonte e Ikaros che, rispettivamente, hanno riempito le vasche con il terriccio necessario e realizzato l’impianto di irrigazione (realizzazione che per loro è valsa come prova d’esame del terzo anno) e a tutti i ragazzi che hanno lavorato con Marco durante le loro ore di stage e alternanza scuola-lavoro.
Grazie poi a chi anima quotidianamente le nostre campagne: Marco, per l’ideazione e ad Oscar, Silvano e Poti per la costruzione.
Grazie infine a voi, amici della cooperativa, che non ci lasciate mai soli e che avete reso quello di sabato un bellissimo pomeriggio.